Invasione di Napoli parte della terza coalizione | |||
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La battaglia di Maida, di Philip James de Loutherbourg | |||
Data | 8 febbraio - 18 luglio 1806 | ||
Luogo | Regno di Napoli | ||
Causa | Occupazione anglo-russa di Napoli | ||
Esito | Vittoria franco-italiana | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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L'invasione di Napoli del 1806 è una campagna militare francese guidata dall'Italia settentrionale dal maresciallo Andrea Massena che entrò nel Regno di Napoli, allora sotto il controllo del re Ferdinando IV. L'esercito napoletano venne sconfitto durante la battaglia di Campotenese e fu rapidamente sciolto. L'invasione ebbe infine successo nonostante alcune battute d'arresto, tra cui il prolungato assedio di Gaeta, la vittoria britannica a Maida e la guerriglia condotta dai contadini napoletani contro i francesi. Il totale successo per l'armata franco-italiana non ebbe luogo a causa della fuga di Ferdinando IV, che si rifugiò nel suo dominio in Sicilia, dove fu protetto dalla Royal Navy e da una guarnigione di soldati britannici. Nel 1806, l'imperatore Napoleone incaricò suo fratello Giuseppe Bonaparte di regnare sull'Italia meridionale.
La causa immediata dell'invasione fu il doppio gioco di Ferdinando IV con Napoleone. Volendo preservare la calma nell'Italia meridionale, Napoleone e Ferdinando firmarono un trattato specificando che i francesi avrebbero evacuato la Puglia. In cambio, il Regno di Napoli si impegnò a rimanere neutrale nell'imminente guerra della terza coalizione. Appena le truppe francesi si erano ritirate, Ferdinando ammise gli eserciti britannico e russo nel suo regno. Nel dicembre 1805 gli eserciti di Napoleone schiacciarono gli eserciti austriaco e russo. Quando le forze russe di stanza a Napoli furono richiamate, anche la spedizione britannica si ritirò, lasciando il regno di Ferdinando esposto alla vendetta francese.