Istidina | |
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Nome IUPAC | |
L-istidina | |
Abbreviazioni | |
H His | |
Nomi alternativi | |
acido 2(S)-ammino-3-(4-imidazolil)propanoico; L-3-imidazol-4-ilalanina | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C6H9N3O2 |
Massa molecolare (u) | 155,16 |
Aspetto | solido cristallino biancastro |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 200-745-3 |
PubChem | 6274 |
DrugBank | DBDB00117 |
SMILES | C1=C(NC=N1)CC(C(=O)O)N |
Proprietà chimico-fisiche | |
Costante di dissociazione acida a 293 K | pK1: 1,80 pK2: 9,33 |
Punto isoelettrico | 7,60 |
Solubilità in acqua | 38,2 g/l a 293 K |
Temperatura di fusione | 272 °C (545 K) con decomposizione |
Proprietà termochimiche | |
ΔfH0 (kJ·mol−1) | −466,7 |
Indicazioni di sicurezza | |
Frasi H | --- |
Consigli P | ---[1] |
L'istidina (abbreviazioni His e H[2]), chiamata anche L-istidina, è un amminoacido il cui gruppo laterale reca un anello imidazolico. Viene codificata dai codoni CAU e CAC, ed è una molecola polare e chirale.
Contiene un gruppo α-ammino (che è nella forma protonata in condizioni biologiche), un gruppo carbossilico (che si trova nella forma deprotonata in condizioni biologiche) e un anello imidazolico (che è parzialmente protonato); per questo l'istidina è classificata come amminoacido caricato positivamente a pH fisiologico.
Il suo enantiomero L è uno dei 20 amminoacidi ordinari della biochimica, considerato non essenziale nell'uomo adulto ed essenziale per i bambini e durante lo sviluppo; pertanto è definito pseudo-essenziale.
Infine, l'istidina è un precursore della biosintesi dell'istamina, un agente infiammatorio vitale nelle risposte immunitarie. L’istidina è stata isolata per la prima volta per il fisiologo tedesco Albercht Kossel e Sven Hedin nel 1896.[3]