Jean de la Valette | |
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Ritratto del Gran Maestro Jean Parisot de la Valette eseguito da A. Favray (Palazzo del Gran Maestro) | |
49º principe e Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta | |
In carica | 1557 – 1568 |
Predecessore | Claude de la Sengle |
Successore | Pietro del Monte |
Nascita | Parisot, 4 febbraio 1494 |
Morte | Malta, 21 agosto 1568 (74 anni) |
Luogo di sepoltura | Concattedrale di San Giovanni |
Religione | Cattolicesimo |
Jean Parisot de la Valette | |
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Nascita | Parisot, 4 febbraio 1494 |
Morte | Malta, 21 agosto 1568 |
Cause della morte | attacco cardiaco |
Luogo di sepoltura | Concattedrale di San Giovanni, La Valletta |
Religione | Cristianesimo Cattolico romano |
Dati militari | |
Paese servito | Stato monastico dei Cavalieri di Malta |
Battaglie | Assedio di Rodi, Assedio di Malta |
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Jean de Valette, detto Parisot (Parisot, 4 febbraio 1494 – Malta, 21 agosto 1568), è stato un condottiero e presbitero francese, 49° Gran Maestro dei Cavalieri Ospitalieri dell'Ordine di Malta, dal 21 agosto 1557 fino alla sua morte.
Nato in Occitania, entrò nell'Ordine dei Cavalieri Ospitalieri e combatté a Rodi contro i Turchi, dai quali venne fatto prigioniero e messo ai remi su una galea. Successivamente liberato, fece carriera fino a diventare Gran Maestro, la carica più alta dell'Ordine. Uomo di eccezionale energia, di lui si diceva che fosse capace "di governare un regno o di convertire un protestante".
Da Gran Maestro, La Valette fu protagonista dell'assedio di Malta del 1565, talvolta considerato uno dei più grandi assedi di tutti i tempi.[1] Quando l'isola venne assalita da una grande flotta turca: egli organizzò e diresse la resistenza, imponendo la tattica della difesa a oltranza di tutti i capisaldi, e partecipò di persona a diversi combattimenti, nonostante avesse ormai settantun'anni. In questo modo, nonostante la gravissima inferiorità numerica, i cavalieri di Malta resistettero per ben quattro mesi: infine, il 6 settembre, quando ormai entrambi i contendenti erano stremati, una flotta di soccorso spagnola sbarcò e mise i Turchi in fuga.
Per ricompensarlo della vittoria, il Papa offrì a La Valette il titolo di cardinale, ma egli declinò l'offerta, ritenendo che il combattere fosse un'occupazione inadatta a un principe della Chiesa. Il re di Spagna Filippo II invece gli inviò in dono una spada preziosa, con una dedica incisa sulla lama.
La Valette iniziò quindi la ricostruzione dell'isola, semidistrutta dall'assedio, e fondò quella che divenne la nuova capitale di Malta, che in suo onore fu chiamata humilissima civitas Valettae ("l'umilissima città della Valletta"). Mentre dirigeva i lavori, nel 1568 venne colpito da un'insolazione che lo portò alla morte. Fu sepolto con tutti gli onori nella cattedrale di San Giovanni, dove il suo corpo si trova tuttora. Gli successe il Gran Maestro Pierre de Monte.