Joan Blaeu anche Johannes Blaeu[1] (Alkmaar, 23 settembre 1596 – Amsterdam, 28 maggio 1673) è stato un cartografo e editore olandese.
Era il figlio maggiore del cartografo ed editore Willem Jansz Blaeu (1571-1638) e di Maria Cornelis van Uitgeest (morta nel 1637) e fratello di Cornelis Blaeu.[2] Vi sono poche tracce documentali dei minimo sette figli della coppia. Joan nacque con ogni probabilità ad Alkmaar, nell'Album Studiosorum dell'Università di Leida è infatti citato come Alcmarianus e registrata l'età di 17 anni nel 1616. In un atto notarile del 9 marzo 1653 viene dichiarata l'età di 55 anni. La data di nascita del 23 settembre del 1596 che origina da un testo dello storico Johan Engelbert Elias appare quindi improbabile.[3]
Studiò giurisprudenza all'Università di Leida,[4] concludendo gli studi intorno al 1620.[5]
Intorno al 1630 si unì all'attività paterna continuandone l'opera, a partire dal 1638 si unì anche il fratello Cornelis.[5] Nel 1635 iniziò la pubblicazione dei primi due volumi dell'Atlas Novus (titolo completo: Theatrum orbis terrarum, sive, Atlas novus).
Nel 1634 sposò ad Amsterdam Geertuij Pieters Vermeulen (morta nel 1676), la coppia ebbe tre figli: Willem (1635-1701), Pieter (1637-1706) e Joan/Johannes II (1650-1712)[2] e tre figlie.[4]
Fu cartografo ufficiale della Compagnia olandese delle Indie orientali dal 1638 fino alla morte. Sempre nel 1638, alla morte del padre, Joan e Cornelius rilevarono l'attività paterna. Attorno al 1649 Joan Blaeu pubblicò una collezione di mappe di città olandesi, chiamandola Tooneel der Steeden (Teatro delle Città) e nel 1651 venne eletto nel consiglio cittadino di Amsterdam di cui fece parte fino a 1672.[2]
Nel 1654 Joan pubblicò il primo atlante della Scozia, opera di Timothy Pont. Intorno al 1660 il Theatrum Orbis Terrarum aveva raggiunto una dimensione compresa tra i 9 e 12 volumi, a seconda della lingua di pubblicazione, l'opera era pubblicata in latino, olandese, inglese, tedesco, francese e spagnolo e la sua produzione richiese l'attivazione, nel 1667, di una seconda tipografia in Gravenstraat che andò a fuoco nel febbraio del 1672.
Joan Blaeu morì l'anno seguente lasciando l'attività al figlio Joan Blaeu II.[4]