John Atkinson Grimshaw (6 settembre 1836 – 13 ottobre 1893) è stato un pittore britannico.
Grimshaw è stato un artista inglese di epoca vittoriana conosciuto soprattutto per le sue scene notturne di paesaggi urbani.[1][2] È stato definito un «pittore straordinario e fantasioso» dal critico e storico Christopher Wood in Victorian Painting (1999).[3]
L'amore di Grimshaw per il realismo derivava dalla sua passione per la fotografia, che alla fine si sarebbe prestata al processo creativo. Sebbene interamente autodidatta, è noto per aver utilizzato una camera oscura oppure obiettivi per proiettare le scene su tela, il che ha compensato le sue carenze come disegnatore e la sua imperfetta conoscenza della prospettiva. Questa tecnica, che potrebbe aver usato anche Caravaggio e Vermeer, fu condannata da un certo numero di suoi contemporanei che ritenevano dimostrasse meno abilità rispetto alla pittura a occhio,[4] con alcuni che affermavano che i suoi dipinti sembravano «non mostrare segni di manipolazione o pennellate», mentre altri «dubitavano che potessero essere accettati come dipinti».[5] Tuttavia, molti hanno riconosciuto la sua padronanza del colore, dell'illuminazione e dell'ombra, nonché la sua capacità unica di provocare forti risposte emotive nello spettatore. James McNeill Whistler, con cui Grimshaw ha lavorato nei suoi studi di Chelsea, ha dichiarato: «Mi consideravo l'inventore dei notturni finché non ho visto le immagini al chiaro di luna di Grimmy».[6]
I suoi primi dipinti erano firmati "JAG", "JA Grimshaw" o "John Atkinson Grimshaw", anche se alla fine si stabilì su "Atkinson Grimshaw".