John Joseph Gotti Jr. (New York, 27 ottobre 1940 – Springfield, 10 giugno 2002) è stato un mafioso statunitense, di origini italiane.
Era noto anche con i soprannomi di "The Dapper Don" e "The Teflon Don": il primo per il modo di vestire fin troppo ricercato, il secondo per la facilità con cui riusciva a far decadere tutte le accuse a lui rivolte.[1] Fu proprio la seconda caratteristica a spingere il suo uomo di fiducia Sammy Gravano a tradirlo, per paura di vedersi addossate tutte le responsabilità ed essere condannato al posto di Gotti.[1]
Dopo aver fatto assassinare il suo precedente capo, Paul Castellano, diventò nel 1985 il boss della famiglia Gambino, una delle più potenti famiglie criminali di New York; la sua personalità esuberante e lo stile sgargiante, che ne causarono poi la caduta, lo portarono tuttavia ad un'inaspettata fama sui mass media. Nel 1992 fu dichiarato colpevole di 9 omicidi, cospirazione all'omicidio, ricatto, intralcio alla giustizia, furto, gioco d'azzardo illegale, estorsione, evasione fiscale, usura e altri crimini per i quali fu condannato all'ergastolo. Morì in carcere 10 anni dopo per cancro alla gola.[2]