John Wilmot

John Wilmot
John Wilmot, pittore anonimo, 1675 (National Portrait Gallery)
II Conte di Rochester
III Visconte Wilmot
In carica1658 –
1680
PredecessoreHenry Wilmot, I conte di Rochester
EredeCharles Wilmot, III conte di Rochester
SuccessoreCharles Wilmot, III conte di Rochester
Altri titoliLord Rochester
NascitaCharlbury, 1º aprile 1647
MorteWoodstock, 26 luglio 1680 (33 anni)
Luogo di sepolturaChiesa di Spelsbury
PadreHenry Wilmot, I conte di Rochester
MadreAnna St. John, contessa di Rochester
ConsorteElizabeth Malet
FigliLady Anne Wilmot
Lord Charles Wilmot
Lady Elizabeth Wilmot
Lady Mallet Wilmot

John Wilmot, II conte di Rochester, detto anche Visconte Wilmot e Lord Rochester (Charlbury, 1º aprile 1647Woodstock, 26 luglio 1680), è stato un nobile, poeta, drammaturgo, letterato, militare e cortigiano inglese, amico del re Carlo II d'Inghilterra e autore di numerosi componimenti a carattere umoristico e satirico. Rochester veniva rinomato come un genio nella Corte del re durante la Restaurazione inglese ed era una figura di spicco dei cavalier lyrists, cioè gli scrittori e i poeti che facevano parte della Corte del sovrano Carlo II. Veniva considerato il miglior wit di tutta l'Inghilterra[1].

Fu anche un protettore degli artisti e noto libertino, tanto da diventare, insieme a personalità come Vanini e de Sade, una delle figure più emblematiche di questo movimento, e da guadagnarsi il soprannome di "Il libertino".

Fu il marito dell'ereditiera Elizabeth Malet, dalla quale ebbe quattro figli. La sua fama si deve anche alle sue numerose amanti, tra cui l'attrice teatrale Elizabeth Barry, alla quale sembra che abbia tenuto in privato delle lezioni di recitazione, rendendola un'attrice brillante, e dalla quale ebbe una figlia.

Rochester era piuttosto famoso nella corte del re e nella nobiltà inglese non solo per il suo eroismo militare e le sue poesie, ma anche per il fatto che abusava degli alcolici (lui stesso disse allo storico Gilbert Burnet "di essere stato continuamente ubriaco per cinque anni") e ciò lo rendeva "sfarzosamente gradevole". Tuttavia veniva rinomato non solo per le scorribande ma anche per i guai: venne cacciato e riammesso innumerevoli volte alla corte di re Carlo II, che Rochester aveva satireggiato in modo scurrile. Oltre all'alcol, la distruzione da parte sua di una meridiana regale, una rissa nella quale rimase ucciso un suo amico, Mr Downes, e vari altri avvenimenti lo portarono alla disgrazia.


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