Katharevousa

Storia della
lingua greca

(vedi anche: Lineare B, alfabeto greco)
Substrato preellenico
Proto-greco
Miceneo (1600–1100 a.C. circa)
Lingua omerica
Greco antico (800–330 a.C. circa)
dialetti:
eolico, arcado-cipriota, attico-ionico,
dorico, nord-occidentale (acheo, eleo), locrese, panfilio, siceliota

Koinè greca (330 a.C.–330 circa)
varianti:
greco giudaico

Greco bizantino (330–1453)
Greco moderno (dal 1453)
questione della lingua greca
(demotico e katharévousa)
dialetti del demotico:
cappadocico, cretese, cipriota,
greco di Cargese, ievanico, italiota (grecanico, grico), pontico, zaconico,
greco mariupolitano

  • Date tratte da D. B. Wallace, Greek Grammar Beyond the Basics: An Exegetical Syntax of the New Testament, Grand Rapids, 1997, pag. 12.

La katharévousa (in greco Καθαρεύουσα?, AFI: [kaθaˈrɛvuˌsa]), in italiano "puristica", è stata una variante artificiale pianificata naturalistica, arcaizzante e purista, della lingua greca, creata agli inizi del XIX secolo sulla base dell'antico dialetto attico e della koinè da Adamantios Korais e usata come lingua ufficiale dello Stato greco fino al 1976. L'uso di una lingua scritta puristica e arcaizzante ha però sempre caratterizzato la lingua greca fin dall'Ellenismo e il primo ad usare il termine "katharévousa" fu il vescovo Nikephoros Theotokis nel 1796, nell'opera teologica Κυριακοδρόμιον ("Kyriakodromion")[1].

  1. ^ Maurizio De Rosa, 2019, p.121

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