Kawasaki Ki-100

Kawasaki Ki-100
Descrizione
Tipoaereo da caccia
Equipaggio1
CostruttoreGiappone (bandiera) Kawasaki
Data primo volo1º febbraio 1945
Data entrata in servizioprimavera 1945
Data ritiro dal servizio1945
Utilizzatore principaleGiappone (bandiera) Dai-Nippon Teikoku Rikugun Kōkū Hombu
Esemplari395[1]
Sviluppato dalKawasaki Ki-61
Altre variantiKawasaki Ki-119
Dimensioni e pesi
Lunghezza8,82 m
Apertura alare12,00 m
Altezza3,75 m
Superficie alare20,00
Peso a vuoto2 525 kg
Peso carico3 495 kg
Propulsione
Motoreun motore radiale Mitsubishi Ha-112-II
Potenza1 500 hp (1 120 kW) al decollo
Prestazioni
Velocità max580 km/h a 6 000 m
Velocità di crociera400 km/h
Velocità di salitaa 5 000 m in 6 min
Autonomia2 200 km
Tangenza11 000 m
Armamento
Mitragliatricidue Ho-103 Type 1 cal. 12,7 mm
Cannonidue Ho-5 calibro 20 mm
Notedati riferiti alla versione Ki-100-1a/b Goshikisen

i dati sono estratti da Japanese Aircraft of the Pacific War[2]

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Il Kawasaki Ki-100 (川崎 キ100 ?, Kawasaki ki hyaku), , indicato anche, in base a diversa convenzione, Aereo da caccia Tipo 5 (五式戦闘機?, Go-shiki sentōki), fu un aereo da caccia monomotore, monoplano ad ala bassa sviluppato dall'azienda giapponese Kawasaki Kokuki Kogyo, la divisione aeronautica della Kawasaki Heavy Industries, durante la prima metà degli anni quaranta.

Derivato dal precedente Ki-61 equipaggiato con un motore dodici cilindri a V rovesciato, se ne distingueva principalmente per l'adozione di una motorizzazione dalla diversa architettura, un motore radiale, primo modello ad adottare questa tipologia tra quelli prodotti dall'azienda. Introdotto per dotare i reparti da difesa aerea della Dai-Nippon Teikoku Rikugun Kōkū Hombu, la componente aerea dell'Esercito imperiale giapponese, di un velivolo in grado di intercettare i bombardieri Boeing B-29 Superfortress che la statunitense USAAF inviava sul territorio giapponese, venne prodotto in un numero limitato a causa del termine della seconda guerra mondiale e benché possa essere considerato tra i migliori mezzi aerei a disposizione dei reparti nipponici, pur singolarmente efficace[3] non riuscì a dare un significativo contributo alle sorti del conflitto.

  1. ^ Green e Swanborough 1976, pp. 44-45.
  2. ^ Francillon 1970, pp. 133-134.
  3. ^ Ethell 1996, p. 83.

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