Lagersprache ("lingua dei lager" in tedesco) era il linguaggio utilizzato nei lager nazisti. Era composta per una parte dal tedesco, l'unica lingua ammessa nei campi di concentramento, parlata dalle SS secondo un particolare vocabolario, impiegato per impartire ordini ai prigionieri; per un'altra parte era composta da una nuova lingua basata sulla mescolanza delle lingue dei paesi di origine dei deportati (polacco, russo, spagnolo, yiddish, ungherese, francese, italiano, ecc.) con il quale i prigionieri di diverse nazionalità comunicavano per lavorare, per procurarsi cose utili alla sopravvivenza, per evitare situazioni pericolose, per resistere. Lagersprache era così una sorta di lingua franca attraverso la quale gli internati provenienti da diversi paesi potevano capirsi.
Altri nomi per definire la lingua dei lager sono Lagerszpracha, Lagerjargon, Lagerdeutsch, Lageresperanto, Krematoriums-Esperanto[1].