Lance Edward Armstrong, nato Lance Edward Gunderson (Plano, 18 settembre 1971), è un ex ciclista su strada, mountain biker ed ex triatleta statunitense.
Professionista dal 1992 al 2011, aveva conquistato per sette volte consecutive il Tour de France dal 1999 al 2005. Le vittorie al Tour — come tutti i suoi risultati ottenuti dal 1º agosto 1998 fino alla fine della carriera, tra cui anche la medaglia di bronzo nella prova a cronometro ai Giochi olimpici di Sydney 2000[2] — sono state revocate dall'Unione Ciclistica Internazionale e dal Comitato Olimpico Internazionale tra la fine del 2012[3] e l'inizio del 2013 in seguito a un'inchiesta condotta dall'United States Anti-Doping Agency (USADA), che ha accertato il sistematico utilizzo di pratiche dopanti da parte di Armstrong e della sua squadra, l'US Postal/Discovery Channel, in tale periodo.[4]
Rimangono nel suo palmarès la maglia iridata di campione del mondo nella prova in linea ai Mondiali di Oslo del 1993, anno in cui conquistò anche il titolo nazionale nella stessa prova, oltreché le vittorie nella Classica di San Sebastián del 1995 e alla Freccia Vallone del 1996. Anche la liceità di tali successi, tuttavia, è stata messa in dubbio dallo stesso Armstrong sempre per ragioni di doping.[5]
- ^ a b (EN) Lance Armstrong Bio | Team RadioShack, su livestrong.com. URL consultato il 22 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2011).
- ^ (EN) Ciclismo: Armstrong, tolta medaglia bronzo Olimpiadi 2000, su agi.it, 17 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2013).
- ^ (EN) Decision of the UCI regarding the case United States Anti-Doping Agency (USADA) versus Lance Armstrong [collegamento interrotto], su uci.ch, 22 ottobre 2012.
- ^ (EN) Lance Armstrong receives lifetime ban and disqualification of competitive results for doping violations stemming from his involvement in the United States Postal Service Pro-Cycling Team doping conspiracy (PDF), su usada.org, 24 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2012).
- ^ Marco Bonarrigo, Lance Armstrong, nel documentario choc è l'anti Jordan: «Per me non c'è redenzione», su corriere.it, 25 maggio 2020.