Grand Continent | |
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Abbreviazione | GC |
Stato | ![]() |
Lingua | francese, tedesco, spagnolo, italiano e polacco |
Genere | Geopolitica |
Fondazione | 2019 |
Sede | 45 rue d’Ulm – 75005 Paris |
Editore | Groupe d’études géopolitiques |
Direttore | Gilles Gressani |
Sito web | legrandcontinent.eu/fr/, legrandcontinent.eu/de/, legrandcontinent.eu/es/, legrandcontinent.eu/it/, legrandcontinent.eu/pl/ e legrandcontinent.eu/ |
Il Grand Continent è una rivista online fondata nel 2019 consacrata alla geopolitica[1], alle questioni europee[2] e giuridiche[3] e al dibattito intellettuale e artistico[4] con lo scopo di "costruire un dibattito strategico, politico e intellettuale su scala pertinente[5].
La rivista, nata nell'aprile 2019, è pubblicata dal Groupe d’études géopolitiques[6], associazione indipendente fondata presso l'École normale supérieure nel 2017[7].
A partire dal 2021 il Grand Continent sarà integralmente pubblicato in cinque lingue diverse: francese, tedesco, spagnolo, italiano e polacco.[5]
Gli articoli sono scritti da giovani ricercatori e universitari, ma anche da decisori politici, esperti e artisti: Carlo Ginzburg, Pamela Anderson, Henry Kissinger, Laurence Boone, Louise Glück, Pascal Lamy, Mireille Delmas-Marty, Toni Negri, Olga Tokarczuk, Thomas Piketty, Élisabeth Roudinesco, Mario Vargas Llosa hanno scritto per la rivista[5].
Il Grand Continent è anche all'origine di un ciclo di seminari settimanali presso l'École normale supérieure[8][9], nonché di un ciclo di conferenze trasmesse da Parigi in numerose città europee e divenuto in libro, Une certaine idée de l'Europe, pubblicato dall'editore Flammarion nel 2019[10].
Dopo l'inizio della pandemia di COVID-19 del 2020 in Europa, nel marzo 2020, il Groupe d’études géopolitiques ha pubblicato su il Grand Continent un Osservatorio Geopolitico del COVID-19 con articoli di analisi o di fondo[11] e la prima cartografia regolarmente aggiornata che presenta la diffusione della pandemia su scala regionale in Europa[12][13].
Gli articoli della rivista hanno ricevuto oltre 2,9 milioni di visualizzazioni (dato aggiornato al novembre 2020[5]), con più di 600.000 visitatori unici nel marzo 2020[14], e sono stati ripresi in numerosi quotidiani (tra cui Le Monde, Corriere della Sera, El Watan, Financial Times, Asahi Shinbun) e media internazionali (France Inter, Rai, Al Jazeera)[15].