Legge marziale in Polonia

Legge marziale in Polonia
parte della Reazione sovietica alla Crisi polacca del 1980-1981 e della Guerra Fredda
Colonna di carri armati T-55 polacchi entrano nella città di Zbąszynek, mentre sono in movimento verso Poznań, 13 dicembre 1981
Data13 dicembre 1981-22 luglio 1983
LuogoPolonia
EsitoDecisiva vittoria del Governo polacco
Schieramenti
Polonia (bandiera) Governo polacco Polonia (bandiera) Solidarność
  • Solidarność Walcząca (dal 1982)
  • Protestanti

    Supporto da:
    Stati Uniti (Supporto finanziario)
    Città del Vaticano (Supporto finanziario)
  • Comandanti
    Effettivi
    80.000 soldati
    30.000 poliziotti
    1750 carri armati
    1900 veicoli da combattimento
    9000 automobili
    10 milioni di protestanti
    Perdite
    sconosciute91 morti
    centinaia di protestanti arrestati
    Voci di operazioni militari presenti su Wikipedia

    La legge marziale in Polonia (in polacco Stan wojenny w Polsce, "stato di guerra in Polonia") si riferisce al periodo di tempo dal 13 dicembre 1981 al 22 luglio 1983, quando il governo comunista della Repubblica Popolare Polacca limitò drasticamente la vita quotidiana con l'introduzione della legge marziale, nel tentativo di schiacciare l'opposizione politica, guidata dal movimento di Solidarność. Migliaia di attivisti dell'opposizione furono internati senza accuse formali, e fino a 100 persone vennero uccise[1]. Anche se la legge marziale fu revocata nel 1983, molti dei prigionieri politici non vennero rilasciati fino all'amnistia generale del 1986.


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