Letteratura francofona

Si definisce letteratura francofona tutta la letteratura in lingua francese, scritta sia da autori francesi che appartenenti ad altre nazionalità. La categoria include:

  1. Gli scrittori per i quali il francese è lingua materna e ufficiale (come accade in Francia, parte del Belgio, della Svizzera, del Québec).
  2. Gli scrittori per i quali il francese non è lingua materna ma veicolare, insegnata nelle scuole e impiegata dal governo locale (è il caso del Marocco, della Tunisia, dell'Algeria, di alcuni paesi sub-sahariani e di alcuni del Medio Oriente). Pur non essendo lingua ufficiale, gode di un certo prestigio (usata a scopi burocratici, commerciali, tecnici ecc.) e a volte ha qualche tipo di riconoscimento di fatto. Si tratta spesso di ex-colonie francesi, o di paesi che aderiscono all'organizzazione internazionale della Francophonie.
  3. Infine, numerosi scrittori che non ricadono in queste categorie ma che hanno utilizzato (sistematicamente od occasionalmente) la lingua francese semplicemente per scrivere le proprie opere (è il caso dell'inglese William Beckford, autore del Vathek, uno dei capolavori del gotico settecentesco), che scrisse la prima versione del romanzo in francese; all'interno dell'Italia si ravvisa un'ampia tradizione francofona che inizia nel basso medioevo con i trovatori (es. Sordello da Goito) e Brunetto Latini (maestro di Dante Alighieri e autore del Trésor) e che continua con Giacomo Leopardi, Alessandro Manzoni, Cavour, Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del Futurismo.
  4. Queste situazioni non sono mutuamente esclusive, ad esempio nel caso di figli di coppie bilingui o di persone di nazionalità francese ma di origine africana o asiatica.

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