Licio Gelli

Licio Gelli in paramenti massonici.

Licio Gelli (Pistoia, 21 aprile 1919Arezzo, 15 dicembre 2015) è stato un faccendiere italiano, noto per essere stato il «Maestro venerabile» della loggia massonica eversiva P2[1][2].

È stato condannato per la bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano e per depistaggio delle indagini della strage di Bologna.[2] Secondo le sentenze di primo grado e d'appello della Corte d'Assise di Bologna[3] nel processo al neofascista Bellini, Gelli è il mandante e il finanziatore della strage.[4][5]

  1. ^ Dino P. Arrigo, Fratelli d'Italia. Cronache, storie, riti e personaggi (per capire la Massoneria), Soveria Mannelli, Rubbettino, 1994, p. 52.
  2. ^ a b Licio Gelli, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 10 maggio 2012. Modifica su Wikidata
  3. ^ Strage di Bologna, in appello confermato l’ergastolo per Paolo Bellini: per i giudici partecipò all’attentato neofascista alla stazione, in il Fatto Quotidiano, 8 luglio 2024. URL consultato il 2 agosto 2024.
  4. ^ Strage di Bologna, ecco perché Licio Gelli finanziò l’eccidio neofascista. Le carte segrete svelate da L’Espresso, in l'Espresso, 6 aprile 2023. URL consultato il agosto 2023.
  5. ^ Strage di Bologna, chiuse le indagini: "Bellini esecutore, Licio Gelli mandante", in Sky TG24, 11 febbraio 2020.

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