La lisciviazione (o estrazione solido-liquido), nella terminologia chimica, definisce il processo consistente nella separazione di uno o più componenti solubili da una massa solida mediante un solvente. Viene spesso utilizzato in metallurgia, ad esempio, nei processi di produzione del rame, dell'argento o dello stagno.
Il termine è utilizzato anche in idrogeologia e pedologia per indicare il processo per cui gli elementi solubili del suolo, per effetto dello scorrimento e della percolazione delle acque, vengono trasportati o migrano negli strati più profondi.
Durante la lisciviazione, il processo di trasferimento di materia avviene per diffusione del soluto dalla soluzione concentrata che imbeve il solido, alla massa della soluzione d'estrazione, in forza della concentrazione esistente.
L'estrazione solido-liquido ha trovato negli ultimi anni la sua applicazione nel settore vinicolo. Il processo naturale di invecchiamento del vino, infatti, richiede molti anni di riposo nelle botti, permanenza questa che può portare a contaminazioni e conseguente perdita del prodotto. L'estrazione solido-liquido consente di accelerare la fase di estrazione della componente aromatica del legno da parte della bevanda riducendo notevolmente i tempi di invecchiamento, in quanto con l'aggiunta di tale componente ai vini o alle grappe inizia immediatamente la fase chimica, vale a dire la fase in cui le sostanze aggiunte subiscono le relative trasformazioni, fase che è più veloce nell'andare a completamento e, di conseguenza, all'equilibrio. Infatti, è necessario solo aspettare che i diversi componenti (quelli del legno e quelli nativi della bevanda) interagiscano tra di loro oppure con l'ossigeno[1]