Nell'ambito della logica formale, si indica come logica modale una qualsiasi logica in cui è possibile esprimere il "modo" in cui una proposizione è vera o falsa. Storicamente, gli studi di logica modale sono iniziati con i concetti di possibilità e necessità[1]. Tuttavia, la logica modale contemporanea si occupa di numerosi altri concetti, come quello di obbligo morale o come quelli di credenza. Esempi di proposizioni modali sono, quindi, "È possibile che piova" o "È necessario che Socrate sia mortale o non mortale", ma anche "È doveroso andare a votare" o "Socrate crede che piova".
Gli operatori modali basilari sono per esprimere la necessità e la possibilità. Nella logica modale classica, ciascuno dei due operatori può essere espresso nei termini dell'altro e dell'operatore di negazione.
Quindi si dirà che "È possibile che Socrate sia stato ucciso" se e solo se "Non è necessario che Socrate non sia stato ucciso".
Lo studio delle logiche modali trova applicazione in filosofia, nell'investigazione dei fondamenti della matematica, in informatica e nelle scienze cognitive.
Sì può aggiungere un concetto di pienezza.
(95%) P implica (95%) q
Quindi P implica (90,25%) q
Allora P implica possibilmente q
P può non implicare q ma nella maggior parte dei casi questo avviene.
Cose che nel caso possiamo affermare avvenga quotidianamente.
Se la condizione è piena avviene altrimenti si chiami la probabilità.
Sì può affermare che dallantecedente segue il conseguente quindi la probabilità si applica al conseguente ma dallantecedente trae forma e aspetto per affermare che il conseguente non è necessario affinché sussista lantecedente.
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