Loratadina | |
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Nome IUPAC | |
4-(8-cloro-5,6-diidro-11H-benzo[5,6]cicloepta[1,2-b]piridin-11-iliden)-1-piperidincarbossilato di etile | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C22H23ClN2O2 |
Massa molecolare (u) | 382,88 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 616-734-5 |
Codice ATC | R06 |
PubChem | 3957 |
DrugBank | DBDB00455 |
SMILES | O=C(OCC)N4CC/C(=C2/c1ccc(Cl)cc1CCc3cccnc23)CC4 |
Dati farmacologici | |
Modalità di somministrazione | orale |
Dati farmacocinetici | |
Biodisponibilità | quasi 100% |
Metabolismo | epatico, mediato dagli isoenzimi CYP2D6 e CYP3A4 |
Emivita | 8 ore, il metabolita attivo desloratadina 28 ore |
Escrezione | 40% come metaboliti coniugati nelle urine. Una quota simile nelle feci |
Indicazioni di sicurezza | |
La loratadina è un farmaco antistaminico[1] di seconda generazione comunemente utilizzato per il trattamento di diversi tipi di allergie. Strutturalmente la molecola è correlata agli antidepressivi di tipo triciclico, come ad esempio l'imipramina o la amitriptilina e meno correlata con gli antipsicotici quali la quetiapina. Loratadina è commercializzata in Italia dalla società farmaceutica Schering-Plough con il nome di Claritin. Poiché il brevetto è scaduto diverse società farmaceutiche commercializzano la molecola come medicinale equivalente. In commercio esistono inoltre associazioni precostituite con la pseudoefedrina, un decongestionante, utilizzate nel trattamento della rinite comune ed allergica.