Elefante africano di savana | |
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Maschio (sopra), femmina e cucciolo (sotto) di Loxodonta africana | |
Intervallo geologico | |
Stato di conservazione | |
In pericolo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Proboscidea |
Famiglia | Elephantidae |
Genere | Loxodonta |
Specie | L. africana[2] |
Nomenclatura binomiale | |
Loxodonta africana[2] (Blumenbach, 1797) | |
Sinonimi | |
Elephas africanus | |
Sottospecie | |
Areale | |
Presenza certa Presenza probabile Probabilmente estinto Reintrodotto |
L'elefante africano (Loxodonta africana Blumenbach, 1797), noto anche come elefante africano di savana, è un mammifero proboscidato appartenente alla famiglia Elephantidae. È il più grande animale terrestre vivente, con i maschi più grandi che possono raggiungere un'altezza al garrese fino a 3,96 metri. Entrambi i sessi hanno le zanne, che spuntano tra uno e tre anni, e crescono per tutta la vita.[3][4]
L'elefante africano di savana è distribuito geograficamente in 37 paesi africani e abita le foreste, le praterie e i boschi, zone umide e terreni agricoli. Dal 2004, è stato elencato come vulnerabile nella Lista rossa IUCN. È minacciato principalmente dalla distruzione dell'habitat e in alcune parti del suo areale anche dal bracconaggio per la carne e l'avorio.[1] È un mammifero sociale, che viaggia in mandrie composte da femmine e dalla loro prole guidate da una matriarca. I maschi adulti di solito vivono da soli o in piccoli gruppi di scapoli. È un erbivoro, che si nutre di erbe, piante rampicanti, foglie e corteccia. Ci sono due specie di elefanti originarie dell'Africa, il che rende il termine elefante africano piuttosto vago. La seconda specie appartenente al genere Loxodonta è l'elefante africano di foresta (L. cyclotis), che solo recentemente è stato riconosciuto come specie a sé stante.
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