Sciacallo dalla gualdrappa | |
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Uno sciacallo del capo (L. m. mesomelas) nella Riserva faunistica del Kalahari centrale. | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Carnivora |
Famiglia | Canidae |
Sottotribù | Canina |
Genere | Lupulella |
Specie | L. mesomelas |
Nomenclatura binomiale | |
Lupulella mesomelas Schreber, 1775 | |
Areale | |
Areale delle sottospecie. |
Lo sciacallo dalla gualdrappa o sciacallo dal dorso argentato (Lupulella mesomelas Schreber, 1775) è un canide lupino indigeno dell'Africa subsahariana. Si riconoscono due sottospecie, separate da circa 900 chilometri: il L. m. mesomelas dell'Africa meridionale e il L. m. schmidti dell'Africa orientale. Viene classificato dalla IUCN tra le specie a rischio minimo, dato il suo vasto areale e la sua adattabilità, sebbene sia minacciato perché è un animale nocivo e portatore di rabbia.
In confronto ai canidi del genere Canis, lo sciacallo dalla gualdrappa è molto antico, essendo cambiato poco sin dal Pleistocene e, insieme all'imparentato sciacallo striato, rappresenta la specie filogeneticamente più basale. Malgrado il suo nome informale, lo sciacallo dalla gualdrappa non è strettamente imparentato con lo sciacallo propriamente detto, essendo invece di una stirpe più antica esclusiva dell'Africa. È fisicamente simile alle volpi e dispone d'una pelliccia di colore fulvo, con una sella nera sul dorso e sulla coda. Si tratta di un animale monogamo, i cui cuccioli talvolta rimangono coi genitori una volta cresciuti per assisterli a elevare le nuove generazioni di cucciolate. La sua dieta è molto variata, e include gli animali di taglia piccola e media, la vegetazione e gli scarti umani.