Magnetic Field Satellite

Magnetic Field Satellite (MagSat)
Immagine del veicolo
Una rappresentazione artistica del MagSat.
Dati della missione
OperatoreNASA/USGS
NSSDC ID1979-094A
SCN11604
VettoreScout-G1 S203C[1]
Lancio30 ottobre 1979, 14:16:00 UTC[2]
Luogo lancioLaunch Complex 5
Vandenberg AFB, California, U.S.A
Fine operatività11 giugno 1980
Proprietà del veicolo spaziale
Massa158,0 kg[3]
CostruttoreApplied Physics Laboratory, Università Johns Hopkins
Strumentazione
  • Magnetometro scalare
  • Magnetometro vettoriale
Parametri orbitali
OrbitaGeocentrica quasi polare
Apogeo578,4 km
Perigeo351,9 km
Periodo93,9 minuti
Inclinazione96,8°
Eccentricità0,01654
Programma Explorer
Missione precedenteMissione successiva
AEM B DE-1

Il Magnetic Field Satellite, comunemente noto come MagSat[4] e a volte citato anche come Explorer 61, è stato un satellite NASA lanciato il 30 ottobre 1979 dalla base aerea Vandenberg e rientrato in atmosfera l'11 giugno 1980.[5] Il MagSat, il cui scopo principale era quello di mappare il campo magnetico terrestre, faceva parte del Programma Explorer e fu il terzo satellite di una serie di missioni chiamate "Applications Explorer Mission", per questo talvolta è indicato anche come Applications Explorer Mission 3 (AEM-3 o AEM-C).

Il MagSat è considerato come uno tra i più importanti satelliti scientifici mai lanciati, i dati raccolti da esso sono infatti tuttora utilizzati, in particolar modo per correlare i dati raccolti da nuovi satelliti alle precedenti osservazioni.

  1. ^ Scout-G1, su Gunter's Space Page. URL consultato il 14 febbraio 2018.
  2. ^ Magsat - Trajectory Details, su National Space Science Data Center, NASA. URL consultato il 5 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2016).
  3. ^ Magsat Description, su National Space Science Data Center, NASA. URL consultato il 14 febbraio 2018.
  4. ^ MagSat (Magnetic Field Satellite) /AEM-3 / Explorer 61, su eoPortal, ESA. URL consultato il 14 febbraio 2018.
  5. ^ R. Langel et al., The MAGSAT Mission, in Geophysical Research Letters, vol. 9, n. 4, 1982, pp. 243-245, DOI:10.1029/GL009i004p00243.

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