Manilkara zapota

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Sapotiglia
Manilkara zapota
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
OrdineEricales
FamigliaSapotaceae
SottofamigliaSapotoideae
TribùSapoteae
GenereManilkara
SpecieM. zapota
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineEbenales
FamigliaSapotaceae
GenereManilkara
SpecieM. zapota
Nomenclatura binomiale
Manilkara zapota
(L.) P. Royen, 1953
Sinonimi

Achras sapota
L.

Nomi comuni

Sapodilla, Sapotiglia

Manilkara zapota (L.) P. Royen, 1953, è una pianta della famiglia delle Sapotacee, originaria del Sud del Messico, dell'America Centrale e della Colombia[2].

Essa è coltivata per il chicle (ingrediente tradizionale delle gomme da masticare), estratto dal suo fusto, per il legno pregiato e per il suo frutto, la sapodilla o sapotiglia.

In Messico è commercializzato come "chupeta" o "chicozapote". Quest'ultimo nome deriva dalla lingua nahuatl è significa zapote di miele, ad indicare il sapore più dolce degli altri frutti della famiglia delle Sapotaceae. Dai Maya dello Yucatan è invece chiamato "zaya". Altri nomi tradizionali con cui è noto altrove sono "zapote chico", "chicu", "àcana", "korob", "muy", "muyozapot", nonché, in modo più generico, come "níspero" (che però più propriamente indica in spagnolo la nespola europea.

  1. ^ (EN) Manilkara zapota, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 9 ottobre 2023.
  2. ^ (EN) Manilkara zapota, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 9 ottobre 2023.

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