Marcial Maciel Degollado

Marcial Maciel nel 2004

Marcial Maciel Degollado (Cotija, 10 marzo 1920Jacksonville, 30 gennaio 2008) è stato un presbitero messicano.

La congregazione clericale dei Legionari di Cristo e il movimento d'apostolato Regnum Christi lo considerano il loro fondatore. Nel 2011 un altro sacerdote legionario, Alfredo Torres Villanueva, ha rivendicato la paternità del Regnum Christi[1] e ha negato qualsiasi ruolo di Maciel nella sua fondazione.[2]

Il 19 maggio 2006, dopo un'indagine durata più di un anno, ma con denunce che risalivano già al 1956, la Congregazione per la Dottrina della Fede gli inflisse la pena canonica della rinuncia a ogni ministero pubblico e gli impose una vita riservata di preghiera e di penitenza per aver perpetrato abusi sessuali e delitti di pedofilia, in modo continuato per decenni, su numerosi seminaristi della sua congregazione e per averne poi assolti alcuni in confessione. Per questo ultimo delitto era già incorsa la scomunica latae sententiae. La decisione fu approvata personalmente da papa Benedetto XVI.

Il 1º maggio 2010, al termine della seconda visita apostolica inviata ai Legionari di Cristo, la Santa Sede dichiarò che «I gravissimi e obiettivamente immorali comportamenti di P. Maciel, confermati da testimonianze incontrovertibili, si configurano, talora, in veri delitti e manifestano una vita priva di scrupoli e di autentico sentimento religioso».[3] Inoltre «La condotta di P. Marcial Maciel Degollado ha causato serie conseguenze nella vita e nella struttura della Legione, tali da richiedere un cammino di profonda revisione», riguardante il carisma, la spiritualità, le Costituzioni, la formazione dei seminaristi, la struttura di governo e l'apostolato.

Benedetto XVI definì Maciel «un falso profeta» che ha condotto una vita «al di là di ciò che è morale: un'esistenza avventurosa, sprecata, distorta»[4].

  1. ^ Torres Villanueva, p. 47-50.
  2. ^ Torres Villanueva, p. 52-53.
  3. ^ Comunicato della Santa Sede Archiviato il 26 aprile 2012 in Internet Archive., 1º maggio 2010.
  4. ^ Benedetto XVI (con Peter Seewald), Luce del mondo. Il Papa, la Chiesa e i segni dei tempi, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2010, pp. 64-65.

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