Maresego

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Marèsego
insediamento
(SL) Marezige
Marèsego – Veduta
Marèsego – Veduta
Localizzazione
StatoSlovenia (bandiera) Slovenia
Regione statisticaLitorale-Carso
ComuneCapodistria (comune)
Territorio
Coordinate45°30′27″N 13°48′01.8″E
Altitudine284 m s.l.m.
Superficie4,23 km²
Abitanti480 (31-12-2010)
Densità113,48 ab./km²
Altre informazioni
Linguesloveno
Cod. postale6273
Prefisso05
Fuso orarioUTC+1
Provincia storicaLitorale
Cartografia
Mappa di localizzazione: Slovenia
Marèsego
Marèsego

Marèsego[1][2][3] (in sloveno Marezige[2]) è un paese di 480 abitanti dell'Istria nordsettentrionale (Slovenia), frazione del comune di Capodistria.

Maresego è posta sulla bella strada che si sviluppa lungo tutto il crinale che circonda la valle del Dragogna. Sita sul lato nord della valle, ha una magnifica veduta panoramica da ambo i lati: la vista spazia sopra Capodistria e l'Adriatico da una parte e sopra tutta la valle del Dragogna dall'altra. È un grosso paese, più esattamente un complesso di villaggi e casali disseminati in un'ampia e verdeggiante dorsale, anticamente chiamato Corte di Maresego ed anche Marriego, noto per il suo prosciutto che i paesani assicurano sia il migliore della zona. Formava comune a sé ed il suo stemma era composto da una stella esagonale argentata in campo celeste; la parte superiore era formata da una scala metrica. Era parrocchia e anche mensa del vescovo. È circondato da vitigni, ciliegi e campi coltivati. Il paese, a quota 288 m è costruito attorno alla chiesa che si trova in uno spiazzo dal quale, verso la valle del Dragogna, scende una strada che porta a Truscolo. La derivazione del nome dell'antico predio romano è incerta: forse dal nome personale romano Marius o forse da Marensicus o Mare secum.

Nel maggio del 1921, durante le tese elezioni politiche italiane, in paese si verificarono alcuni disordini, provocazioni ed episodi di violenza, noti come Scontri di Maresego (o Rivolta di Maresego, tra gli sloveni), che causarono alcune vittime.

Durante l'ultima guerra, nell'ottobre 1943, le truppe nazifasciste bruciarono parte del paese e pure la canonica.

Con le frazioni di Bernetti (Bernetiči) verso la valle, Chermi (Krmci) ad ovest sulla strada verso Paugnano, con Sabadini e Brezani sul versante di Capodistria, forma un agglomerato agricolo importante.

La chiesa parrocchiale, punto di convergenza per tutto il paese, è dedicata alla Santa Croce ed ha dietro di sé il cimitero. La facciata è ornata da due colonne e capitelli in masegno, pietra arenaria del luogo. Il portale è in pietra bianca calcarea. All'interno due piccole cappelle semicircolari contengono due altari; è tutta decorata artigianalmente, sia le pareti che il soffitto; ha un bell'altare centrale con una pala che rappresenta il Crocifisso, opera del XVIII secolo, ed un ambone in marmo policromo. Nel primo altare a destra c'è la pala dei SS. Pietro e Paolo, d'un tardo imitatore del Carpaccio.

Il campanile in arenaria ha la base quadrata, staccato dalla chiesa; internamente una scala circolare in pietra, illuminata attraverso delle feritoie, sale alle campane. All'esterno, sul campanile un'epigrafe su pietra bianca riporta la data di costruzione (1870). La chiesa parrocchiale fu resa indipendente da Truscolo nel 1550. Ci sono altre due chiese, una dedicata a S. Giovanni, l'altra alla Madonna. A Maresego si arriva da Capodistria lungo una larga strada asfaltata che passa per Vanganel.

Sul lato settentrionale c'è il sobborgo di Maresego chiamato Burie (Burji). L'abitato è rivolto verso la valle di Capodistria, di cui si gode una bellissima vista. Il sobborgo ha seguito le vicende di Maresego, tra le quali anche la rappresaglia nazifascista del 1943 che vide il villaggio dato alle fiamme.

  1. ^ Cfr. il toponimo "Maresego" a p. 66 sull'Atlante geografico Treccani, vol I, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2008.
  2. ^ a b indicazione bilingue del comune di Maresego, Marezige in: Gemeindelexikon, der im Reichsrate Vertretenen Königreiche und Länder. Bearbeit auf Grund der Ergebnisse der Volkszählung vom 31. Dezember 1900. Herausgegeben von der K.K. Statistischen Zentralkommission. VII. Österreichisch-Illyrisches Küstenland (Triest, Görz und Gradiska, Istrien). Wien 1906[collegamento interrotto], p. 52
  3. ^ Regio Decreto 29 marzo 1923, G.U. 27 aprile 1923, n.99

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