In contatto con i maggiori accademici del suo tempo, fu seguace del neoplatonismo e il primo traduttore delle opere complete di Platone in latino,[4] la cui dottrina egli considerava propedeutica alla fede cristiana tanto da affermare:
«Ai tempi nostri la divina Provvidenza ama far poggiare la religione sull'autorità razionale della filosofia, fin quando al tempo stabilito, come ha già fatto una volta, la confermerà ovunque con i miracoli. Per ispirazione quindi della Provvidenza abbiamo interpretato il divino Platone e il grande Plotino.»
(Marsilio Ficino, Introduzione alle Enneadi, 1492)