Masoumeh Alinejad-Ghomikolayi, detta Masih (in persiano معصومه علینژاد قمیکُلایی; Qomi Kola, 11 settembre 1976), è una giornalista, scrittrice e attivista iraniana naturalizzata statunitense[1], presentatrice/produttrice al VOA Persian Service, corrispondente per Radio Farda, collaboratrice per la televisione Manoto e per IranWire.[2]
Alinejad si concentra sulle critiche allo status dei diritti umani in Iran, in particolare i diritti delle donne.[3][4][5] Vive a New York City e ha vinto numerosi premi, tra cui il Vertice di Ginevra 2015 per i diritti umani e la democrazia per i diritti delle donne, l'Omid Journalism Award dalla Mehdi Semsar Foundation e un AIB "Highly Commended" Premio Eccellenza Mediatica[6].
Nel 2019, Alinejad ha citato in giudizio il governo iraniano in un tribunale federale degli Stati Uniti per molestie contro di lei e la sua famiglia.[7] Ha pubblicato un libro nel 2018, intitolato The Wind in My Hair, in cui parla delle sue esperienze in Iran, dove scrive che le ragazze "sono cresciute per tenere la testa bassa, per essere le più discrete possibili e per essere mansuete".[8][9] Nel 2021, i pubblici ministeri statunitensi hanno accusato quattro funzionari dell'intelligence iraniana di aver complottato per rapire un critico del governo iraniano; l'obiettivo non è stato nominato, ma Masih crede che fosse lei.