Mediazione familiare

La mediazione familiare è un intervento professionale rivolto alle coppie di genitori, finalizzato alla riorganizzazione delle relazioni familiari in presenza o in vista di separazione o di divorzio tramite un professionista specifico, il mediatore familiare, che aiuta la coppia a trovare accordi e fa da facilitatore nel dialogo e nel processo decisionale (decision making).

Obiettivo centrale della mediazione familiare è il raggiungimento della co-genitorialità (o bigenitorialità), ovvero la salvaguardia della comune responsabilità genitoriale nei confronti dei figli.

La mediazione familiare è contemporaneamente uno dei quattro tipi fondamentali di ADR, ovvero alternative dispute resolution (risoluzioni alternative delle dispute), cioè dei modi di risolvere una disputa senza passare per il tribunale.

La mediazione familiare è una disciplina trasversale che utilizza conoscenze proprie alla sociologia, alla psicologia e alla giurisprudenza finalizzate all'utilizzo di tecniche specifiche quali quelle di mediazione e di negoziazione del conflitto.

Requisito indispensabile per intraprendere un percorso di mediazione familiare è l'assenza di conflitto giudiziale in corso.[1] La mediazione familiare è infatti finalizzata al raggiungimento degli obiettivi definiti dalla coppia al di fuori del sistema giudiziario. Si ricorre a quest'ultimo (separazione e/o divorzio consensuale) solo per le omologhe di Legge degli accordi raggiunti. Tale tipologia di mediazione - che affianca gli aspetti emotivi a quelli più strettamente legali - è spesso definita anche mediazione globale.

  1. ^ In alcune tipologie di mediazione è prevista anche la sua sospensione

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