In geometria descrittiva il metodo di Monge (o metodo delle doppie proiezioni ortogonali) è un metodo di rappresentazione di un oggetto nello spazio euclideo. Il suo nome deriva dal matematico francese Gaspard Monge che lo ha codificato descrivendolo nella sua opera "Géométrie descriptive" ovvero "geometria descrittiva" (1798).
Il metodo di Monge consiste nel considerare le proiezioni ortogonali di un oggetto su due piani, tra loro ortogonali, e successivamente ribaltare un piano per farlo coincidere con l'altro, ottenendo il diedro di Monge.
Il primo piano di proiezione è orizzontale, il secondo è verticale (frontale). Le rispettive proiezioni si chiamano pianta e prospetto. Il ribaltamento viene effettuato rispetto alla retta di intersezione dei due piani, detta linea di terra.
Questo metodo fornisce una rappresentazione grafica più completa di quella ottenuta mediante un'unica proiezione ortogonale e si può ottenere con costruzioni più semplici rispetto ad una rappresentazione prospettica.