Metodo storico-critico

Per "metodo storico-critico" si intende l'insieme di principi e criteri, propri della filologia e dell'esegesi che si adopera per risalire all'originale forma e significato di un testo (esempio, biblico) che, eventualmente, si presenti nei diversi manoscritti in forme non uguali. Esso si appella a diverse scienze e spesso richiede la collaborazione di esperti di diverse discipline.

Il metodo, che vale certo per ogni testo letterario, è sorto come sussidio per arrivare a stabilire l'originale e il senso dei testi biblici a causa del grande interesse che la Bibbia desta quale fonte di fede religiosa o di norme di condotta, per i credenti, e originale prodotto della cultura umana. Per questo, quando si dice metodo storico critico subito si pensa a indagini intorno a questo libro.

Nel 1650 lo scrittore protestante Louis Cappel pubblica il volume Critica Sacra.[1] Fu Richard Simon (1638-1712), dopo aver introdotto in lingua francese e nel mondo dell'esegesi biblica la parola "critica", ad associare per la prima volta la critica alla storia. L'aggettivo "storico-critico" apparve poi, forse per la prima volta, nell'opera di Wilhelm Martin Leberecht de Wette Lehrbuch der historisch-kritischen Einleitung in die kanonischen und apokryphischen Bücher des Alten Testaments (Reimer, Berlino, 1817).[2]

  1. ^ Critica Sacra OCLC 743015260
  2. ^ Jean-Louis Ska, Richard Simon : un pionnier sur les sentiers de la tradition, in Recherches de Science Religieuse 2009/2 (Tomo 97), pp. 307-316.

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