Stazione Spaziale Mir | |
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La Mir nell'orbita terrestre | |
Emblema della stazione | |
Statistiche | |
NSSDC ID | 1986-017A |
Equipaggio | 3 (cambiato 28 volte) |
Lancio | 20 febbraio 1986 21:28:23 UTC Bajkonur URSS |
Rientro | 23 marzo 2001 05:50:00 UTC |
Perigeo | 385 km |
Apogeo | 393 km |
Periodo orbitale | 89,1 minuti |
Inclinazione | 51,6° |
Rivoluzioni | 86 331 |
Velocità media | 7,7 km/s |
Distanza percorsa | ~3 638 470 307 km |
Massa | 124 340 kg |
Volume abitabile | 350 m³ |
Lunghezza | 19 m |
Altezza | 27,5 m |
Larghezza | 31 m |
Pressione | 101,3 kPa |
Statistiche aggiornate al 23 marzo 2001 | |
Riferimenti:[1][2][3][4][5][6][7][8][9][10][11][12] | |
Configurazione | |
Schema dei moduli della stazione spaziale Mir, maggio 1996 | |
La Mir (in russo Мир? ; parola che significa sia mondo sia pace) fu una stazione spaziale del tipo modulare, cioè composta da diversi moduli lanciati separatamente e successivamente assemblati nello spazio, prima sovietica e poi russa. L'assemblaggio infatti iniziò il 20 febbraio 1986, però il suo completamento impegnò oltre un decennio. La Mir venne considerata, dopo il lancio del primo satellite artificiale (Sputnik 1 nel 1957) e del primo volo umano nello spazio di Jurij Gagarin (Vostok 1 nel 1961) come ulteriore successo di prestigio del programma spaziale sovietico sebbene non fosse stata progettata da Sergei Korolev.
La Mir era posta in orbita terrestre bassa e la sua altitudine variava da 296 km a 421 km, la sua velocità media era di 27700 km/h che le permetteva di completare 15,7 orbite al giorno.[6][7][8]
La stazione fece il suo rientro distruttivo programmato in atmosfera il 23 marzo 2001.