Mishneh Torah | |
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Titolo originale | מִשְׁנֶה תּוֹרָה |
Mishneh Torah | |
Autore | Mosè Maimonide |
Periodo | c.1170-1180 |
Lingua originale | ebraico |
«השלמות הרוחנית של האדם היא להיות יצור אינטליגנטי, שיודע בעיקר ביכולתו ללמוד»
«La perfezione spirituale dell'uomo consiste nel diventare un essere intelligente, che conosca soprattutto la sua capacità di imparare»
La Mishneh Torah (in ebraico מִשְׁנֶה תּוֹרָה ?, "Ripetizione della Torah") sottotitolato Sefer Yad HaHazaka (ספר יד החזקה "Libro della Mano Forte,") è un codice ebraico di legge religiosa (Halakhah) scritto da Maimonide (Rabbi Moshe ben Maimon, noto anche come RaMBaM o "Rambam"), uno dei rabbini più importanti della storia ebraica. Il Mishneh Torah fu compilato tra l'anno 1170 e il 1180 (4930-4940) mentre Maimonide viveva in Egitto ed è considerato il suo magnum opus. Fonti successive ci si riferiscono quindi semplicemente come "Maimon", "Maimonide" o "RaMBaM", sebbene Maimonide abbia composto altre opere.
Mishneh Torah consiste di quattordici libri suddivisi in sezioni, capitoli e paragrafi. È l'unica opera medievale che riporti nei particolari tutte le osservanze e pratiche ebraiche, incluse quelle leggi che furono applicabili solo durante l'esistenza del Tempio di Gerusalemme, e rimane un'opera molto importante nell'Ebraismo.
Il titolo è una designazione originalmente usata per il libro biblico del Deuteronomio e il suo sottotitolo, "Libro della Mano Forte", deriva dalla sua suddivisione in 14 libri; il valore numerico di quattordici, quando rappresentato dalle lettere ebraiche Jodh (10) Dalet (4), forma la parola yad ("mano").[1]
Maimonide intendeva offrire un compendio completo della Legge Orale in modo che quella persona che avesse imparato prima la Torah Scritta e poi la Mishneh Torah non dovesse avere bisogno di alcun altro libro. Le reazioni contemporanee furono di vario genere: con forte e subitanea opposizione concentrata sul fatto che mancavano le fonti primarie, credendo inoltre che Maimonide volesse soppiantare lo studio del Talmud con la sua opera. Maimonide rispose animatamente a queste critiche e la Mishneh Torah gode tuttora di profonda stima e riverenza nell'ambito del pensiero religioso ebraico. Secondo alcune autorità,[2] una decisione non può andar contro un'opinione di Maimonide, anche quando sembra opporsi al senso di un passo del Talmud, perché in tali casi si assume che le parole del Talmud siano state interpretate incorrettamente. Ne risulta quindi che: "Si deve seguire Maimonide anche quando abbia opposto i suoi insegnanti, poiché egli sicuramente conosceva le loro opinioni e, se decideva contro di esse, egli doveva aver disapprovato le loro interpretazioni."[2]