Moda Lolita

Una Kuro Lolita a Harajuku, Tokyo

La Moda Lolita o Lolita fashion (ロリータ・ファッション?, Rorīta fasshon) è un tipo di sottocultura giovanile originatasi in Giappone basata sull'era vittoriana, così come anche sui vestiti dell'epoca rococò, ma il suo stile ha avuto una grande diversificazione al di là di questi.[1] Il look lolita ha iniziato a distinguersi principalmente per la sua attenzione ai materiali ed alla manifattura dei vestiti. La silhouette classica prevede una gonna lunga fino al ginocchio con una forma a campana data da varie sottovesti, ma si è evoluta fino a comprendere gonne lunghe fino alla caviglia e corsetti. Camicette, calzettoni al ginocchio o calze e copricapi fanno anch'essi parte dei vestiti indossati abitualmente.[2] La moda lolita si è evoluta in molti differenti sotto-stili ed è presente come sottocultura giovanile in diverse parti del mondo.

Nonostante l'origine della moda lolita non sia chiara, si possono rintracciare alla fine degli anni 70 vestiti definibili odiernamente come "lolita" prodotti da griffe giapponesi famose nel paese, come Pink House e Milk and Pretty (rinominata in seguito Angelic Pretty). In seguito sono nate molte altre griffe del genere, oggi famose tra gli amanti del genere, come Baby, The Stars Shine Bright e Metamorphose temps de fille. Negli anni 90 la moda lolita ha iniziato a diventare più conosciuta grazie a band come le Princess Princess ed altre popolari in quegli anni, che indossando vestiti ispirati alla moda lolita hanno contagiato i loro fan.[3] Lo stile ha origine inoltre nell'area del Kansai, da dove si è diffuso fino a Tokyo, raggiungendo notorietà in tutta la popolazione giovanile. Al giorno d'oggi, la moda lolita ha raggiunto un livello di popolarità tale nel paese che è possibile trovarla persino nei grandi magazzini.

  1. ^ Jimenez, Dabrali, A New Generation of Lolitas Makes a Fashion Statement, The New York Times, 26 settembre 2008. URL consultato il 13 febbraio 2010.
  2. ^ Ishikawa, Katsuhiko, Gothic & Lolita, Phaidon, 2007, pg 13, 89, 93
  3. ^ Ishikawa, Katsuhiko, Gothic & Lolita, Phaidon, 2007, pg 1

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