Mohammed Deif | |
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Soprannome | Deif (l'Ospite) |
Nascita | Khan Yunis, 12 agosto 1965 |
Morte | Khan Yunis, 13 luglio 2024 |
Religione | Islam sunnita |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() |
Forza armata | Brigate Ezzedin al-Qassam |
Grado | comandante in capo |
Guerre | |
Campagne | |
Azioni | Massacro del festival musicale Supernova |
Nemici storici | ![]() ![]() |
Comandante di | Brigate Ezzedin al-Qassam |
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Mohammed Deif (oppure Muḥammad Ḍayf, in arabo محمد ضيف ?; nato Muḥammad al-Maṣrī in arabo محمد المصري?; Khan Yunis, 12 agosto 1965 – Khan Yunis, 13 luglio 2024[1]) è stato un terrorista palestinese, comandante delle Brigate ʿIzz al-Dīn al-Qassām, il braccio armato di Hamas nella Striscia di Gaza[2].
Masri entrò a far parte di Hamas nel 1987 e divenne noto come Mohammed Deif, che in lingua araba significa «l'Ospite», forse in riferimento allo stile di vita erratico da lui adottato per evitare di essere preso di mira. Durante gli anni novanta e all'inizio degli anni 2000, pianificò diversi attentati suicidi, tra cui quelli sugli autobus di via Giaffa, a Gerusalemme, del 1996. È diventato comandante supremo delle Brigate al-Qassam nel 2002, dopo che Israele aveva assassinato Salah Shahada. Da allora ha sviluppato le capacità militari dell'organizzazione terroristica, trasformandola da un aggregato di cellule amatoriali a una rete di unità militari organizzate. Ha ideato la strategia del gruppo di combinare attacchi missilistici su Israele con la guerra nei tunnel. Ha anche pianificato l'attacco del 7 ottobre 2023 guidato da Hamas contro Israele che ha dato inizio alla guerra tra Israele e Hamas in quello stesso anno.
Dal 1995 è stato l'uomo «più ricercato» dall'IDF per le uccisioni di soldati e civili israeliani.[3][4] Fu arrestato dall'Autorità Nazionale Palestinese su richiesta di Israele nel 2000 per poi riuscire a scappare mesi dopo. Era stato bersaglio di almeno sette omicidi mirati da parte di Israele dal 2001, ai quali era sopravvissuto riportando menomazioni fisiche, avendo perso anche un occhio, e, come si ipotizzava, seppur senza certezza, anche le gambe. La moglie, il figlio neonato e sua figlia di tre anni furono uccisi in un attacco aereo israeliano nel 2014.
Il 16 gennaio 2024 Deif venne aggiunto alla lista dei terroristi redatta dal Consiglio della UE[5].
Il 1º agosto 2024 l'esercito israeliano ne ha annunciato la morte a seguito di un'azione militare in un sobborgo di Khan Yunis del 13 luglio precedente.[6] Nei mesi successivi, Hamas continuava a negare la sua morte e sosteneva che fosse ancora vivo[7][8]. Tuttavia, il 30 gennaio 2025 il portavoce delle Brigate Ezzedin al-Qassam, Abu Obaida, ha confermato in via ufficiale la sua morte, presumibilmente avvenuta nell'attacco israeliano del luglio 2024.[1]
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