Morte civile

La morte civile è stata un istituto giuridico diffuso in Europa fino al XIX secolo, che consisteva nella privazione della capacità giuridica come conseguenza di una condanna giudiziale. Tale finzione giuridica, per mezzo della quale il condannato non veniva più considerato soggetto di diritto dall'ordinamento, comportava in capo a quest'ultimo la generale perdita di tutti i diritti civili e il conseguente allontanamento dalla società.

Al giorno d'oggi, in Italia, la morte civile non è più ammessa in quanto lesiva dei diritti fondamentali della persona: unica causa di perdita della capacità giuridica può essere soltanto la morte naturale. La Costituzione della Repubblica Italiana sancisce questo principio all'articolo 22, stabilendo che «nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica».


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