FIRE (Fully Integrated Robotized Engine) | |
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Descrizione generale | |
Costruttore | Fiat Auto (fino al 2005) Fiat Powertrain Technologies (2005-2011) Fiat Group Automobiles (2011-2014) FCA Italy (2014-2023) Stellantis Europe (2023-) |
Progettista | Rodolfo Bonetto e Stefano Iacoponi[1][2][3] |
Produzione | 1985 |
Tipo | a pistoni con cilindri in linea |
Numero di cilindri | 4 |
Alimentazione | carburatore/iniezione |
Schema impianto | |
Cilindrata | da 769 a 1368 cm³ |
Materiale blocco | ghisa |
Materiale testata | in lega leggera d'alluminio |
Distribuzione | a cinghia dentata con valvole in testa |
Combustione | |
Unità di controllo | Magneti Marelli |
Combustibile | benzina |
Raffreddamento | liquido |
Ordine cronologico | |
Sostituto del | Motore FIAT 100 |
Sostituito da | Motore FireFly |
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Il motore FIRE (acronimo di Fully Integrated Robotized Engine, talvolta scritto anche Fire) è un motore 4 tempi alimentato a benzina con 4 cilindri in linea verticale e distribuzione ad asse a camme in testa a 8 (monoalbero) o 16 valvole (bialbero) a disposizione trasversale anteriore. Progettato a Torino, viene prodotto a partire dal 1985 dal Gruppo Fiat e montato per la prima volta sulla Autobianchi Y10.
Dopo vari aggiornamenti ed evoluzioni, l'ultimo esemplare dell'originale FIRE aspirato dalla cilindrata di 1242 cm³ a 8 valvole è stato prodotto nell'impianto di Termoli il 7 maggio 2020 con il numero di matricola 23.233.856[4], cedendo definitivamente il passo alla successiva famiglia di motori benzina Firefly. Altre versioni del motore, come la 1.4 con testata a 8 e 16 valvole, sono ancora in produzione, così come le versioni destinate ai mercati sudamericani, dove il FIRE è usato da alcune autovetture prodotte localmente.[5]