Il mud-puddling,[1] o semplicemente puddling, (letteralmente "rimescolamento del fango") è un comportamento molto comune nelle farfalle, ma anche in altri animali, perlopiù negli insetti: consiste nella ricerca di alcune sostanze nutritive contenute nel marciume di materia vegetale, fango e carogne in cui essi succhiano i fluidi. Se le condizioni sono adatte, gli insetti come le farfalle formano comunemente aggregazioni su suolo bagnato, letame o carogne.[2] Da questi fluidi ottengono nutrienti come sali minerali e aminoacidi che giocano vari ruoli nella loro fisiologia, etologia ed ecologia.[3][4] Tale comportamento è stato osservato anche in altri insetti, soprattutto nelle cicaline, come ad esempio la cicala delle patate (Empoasca fabae).[5]
I lepidotteri (farfalle e falene) adottano differenti strategie per raccogliere i liquidi nutritivi. Tipicamente, il comportamento di mud-puddling si svolge sul suolo bagnato. Ma anche il sudore della pelle umana può essere attrattivo per alcune specie di Halpe.[6][7] Altre fonti più inusuali includono sangue e lacrime. Inoltre, un simile comportamento non è limitato ai lepidotteri, e per esempio, diverse specie di api della famiglia Halictidae sono attratte da vari tipi di sudore e lacrime, inclusi quelli umani, e anche altre specie di api sono state osservate praticare il mud-puddling in vari gradi.[8][9]
In molte specie il puddling è ristretto solo ai maschi, e la presenza di un gruppo di farfalle a terra è evidente per esempio in Battus philenor, in cui vi è uno stimolo al presunto puddling di gruppo.[2]
^ Stefan Sirucek, Lacrime di coccodrillo? Le bevono gli insetti, in National Geographic Italia, 9 maggio 2014. URL consultato il 29 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2015).
^(EN) Adler, P.H., Nocturnal occurrences of leafhoppers (Homoptera: Cicadellidae) at soil, in Journal of the Kansas Entomological Society, vol. 551, 1982, pp. 73-74.
^(EN) Collenette, C.L., On the sexes of some South American moths attracted to light, human perspiration and damp sand, in Entomologist, vol. 67, 1934, pp. 81-84.