L'Organizzazione mondiale della sanità definisce come mutilazioni genitali femminili "tutte quelle procedure che comportano la rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni o altre lesioni agli organi genitali femminili per ragioni non mediche"[12].
Secondo un rapporto dell'UNICEF datato 2013 l'Egitto ha il più alto numero totale al mondo di donne che hanno subito un qualche tipo di mutilazione genitale, mentre la Somalia si trova ad avere il più alto numero di incidenza (il 98% di tutte le donne del paese)[4].
«Original source: NICEF global databases, 2012. Based on DHS, MICS and other national surveys, 1997-2011.»
^Rouzi, A. A. (2013). Facts and controversies on female genital mutilation and Islam. The European Journal of Contraception and Reproductive Health Care, 18(1), 10-14
^World Health Organization, Female genital mutilation: an overview. 1998, Geneva: World Health Organization
^William G. Clarence-Smith (2012) ‘Female Circumcision in Southeast Asia since the Coming of Islam’, in Chitra Raghavan and James P. Levine (eds.), Self-Determination and Women's Rights in Muslim Societies, Brandeis University Press; ISBN 978-1611682809; see pages 124-146