Mutuo insegnamento

Il mutuo insegnamento, indicato anche come insegnamento reciproco, è un metodo didattico che risale quanto meno al Medioevo, ripreso da alcuni pedagogisti rinascimentali, come Castellino da Castello e Comenio[1]. Tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo fu applicato in alcune scuole primarie per poveri dal pedagogista-pedagogo e filantropo inglese Joseph Lancaster e dal reverendo Andrew Bell, missionario in India. L'ha utilizzato anche don Milani nella scuola da lui formata a Barbiana nel 1954.
Con tale metodo, l'insegnamento del docente non viene impartito simultaneamente a tutti i discenti, ma inizialmente solo al gruppo dei discenti più capaci, individuati come ripetitori delle lezioni, che a loro volta trasmettono agli altri allievi (divisi in squadre o classi) quanto hanno appreso.

Il mutuo insegnamento fu presto applicato anche in Italia; ad esempio, nel 1819 da Carlo Cicognani e Pietro Bofondi fu fondata a Forlì una scuola di mutuo insegnamento; il metodo fu poi ripreso anche da Raffaello Lambruschini.

Oggi il metodo ritorna in quella che viene chiamata peer education[2]

  1. ^ N. D'Amico, Storia e storie della scuola italiana, Zanichelli, Bologna 2010, pp. 11 e 35.
  2. ^ Marcello Landi, Educazione paritaria, in Peer educator. Istruzioni per l'uso, Franco Angeli, Milano 2004, p. 56.

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