Naufragio di Cutro del 26 febbraio 2023 naufragio | |
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Tipo | Naufragio |
Data | 26 febbraio 2023 |
Luogo | Cutro |
Stato | ![]() |
Coordinate | 38°55′48″N 16°54′07″E |
Obiettivo | Coste della Calabria |
Conseguenze | |
Morti | 94 (al 15 aprile 2023) |
Dispersi | sconosciuto (si stima 11) |
Sopravvissuti | 54 |
Il naufragio di Cutro è stato un sinistro marittimo avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023 a un caicco partito dalla Turchia e carico — secondo le testimonianze — di almeno 180 migranti. Il natante si arenò su una secca a poche decine di metri dalla costa di Steccato di Cutro, nei pressi della foce del fiume Tacina. L’impatto con la secca espose l’imbarcazione già in difficoltà di navigazione alla violenza delle onde del mare tra forza 4 e forza 5, che rovesciarono e distrussero il natante.
A soccorrere per primi i naufraghi furono due pescatori del luogo, che sentirono il frastuono del disastro e le grida di chi era in difficoltà e allertarono i carabinieri e altra gente del luogo per correre in aiuto. Nel buio più completo e al gelo della notte, i volontari e i carabinieri salvarono chi era ancora vivo, cominciando a estrarre dall’acqua numerosi corpi senza vita spinti verso la riva dalla violenza delle onde.
Alle prime ore dell’alba il bilancio appariva già drammatico: il caicco sbriciolato veniva trasportato dalla risacca e decine erano già i corpi distesi sulla sabbia e coperti da sudari bianchi; intanto, era scattata un'imponente macchina di ricerca e salvataggio di altri eventuali superstiti, oltre ai 54 già recuperati, ma il mare molto mosso continuava a restituire di ora in ora cadaveri di uomini, donne e bambini.[1]