Necropoli di San Clemente

Necropoli di San Clemente
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
ComuneNocera Superiore
Amministrazione
EnteSoprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta
ResponsabileAdele Campanelli
Mappa di localizzazione
Map

La necropoli di San Clemente a Nuceria Alfaterna è un complesso di sepolture che, allo stato attuale delle ricerche, è da riferirsi soprattutto a una prima epoca imperiale (I secolo d.C.) e a un'epoca tardo-imperiale (IV-V secolo). Esistono però anche interessantissimi ritrovamenti appartenenti a una fase archeologica più antica, di epoca ellenistica, attualmente ancora poco esplorata.

Nella necropoli di età tardo-imperiale è di particolar importanza la singolare tomba n. 17, le cui iscrizioni in greco offrono un'importante testimonianza riguardo al radicamento di una locale comunità ebraica, la cui stessa esistenza sarebbe altrimenti ignota alle fonti storiche. Tali iscrizioni sono poi in grado di gettare nuova luce su alcuni problemi ermeneutici, aperti sul significato e sulla fisionomia da attribuire ad alcune titolazioni abbastanza ricorrenti nell'epigrafia ebraica.

Di notevole rilievo, nella fase ellenistica della necropoli, sono le tre tombe rinvenute in uno scavo d'urgenza condotto dal 16 al 26 aprile 1993, la n. 53, la 54 e la 55. Di queste, è soprattutto la 54 a spiccare per diversi motivi: il notevole corredo che ha restituito (nonostante fosse già stata violata in antico, e parzialmente spogliata, prima dell'eruzione del Vesuvio del 79) ma, soprattutto, per il ritrovamento al suo interno di un singolare documento sul mito di Dioniso e i pirati tirreni. Si tratta di un tema già conosciuto dagli Inni omerici, celebrato anche nella famosa di kylix di Exekias, ma che risulta nondimeno di notevole interesse per il suo collegamento con la fondazione di Nuceria che alcune tradizioni attribuiscono proprio ai Tirsenoi[1].

  1. ^ Marisa Conticello de' Spagnolis, Il mito omerico di Dionysos ed i pirati tirreni in un documento da Nuceria Alfaterna, L'Erma di Bretschneider, 2004 p. 15

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