Neolingua

George Orwell

La neolingua, anche tradotta come parlanuovo[1] o nuovalingua[2] (nell'originale Newspeak, ossia "nuovo parlare"), è una lingua artificiale artistica immaginata e descritta da George Orwell per il suo libro 1984[3].

Fine specifico della neolingua non è solo quello di fornire, a beneficio degli adepti del Socing, un mezzo espressivo che sostituisse la vecchia visione del mondo e le vecchie abitudini mentali, ma di rendere impossibile ogni altra forma di pensiero e ridurre sempre più la libertà di coscienza.[4] Una volta che la neolingua fosse stata radicata nella popolazione e la vecchia lingua (archelingua) completamente dimenticata, ogni pensiero eretico (cioè contrario ai princìpi del partito) sarebbe divenuto letteralmente impossibile, almeno per quanto attiene a quelle forme speculative che derivano dalle parole.

  1. ^ George Orwell, 1984, a cura di Franca Cavagnoli, Feltrinelli, 2021.
  2. ^ George Orwell, 1984, a cura di Marco Rossari, Einaudi, 2021.
  3. ^ George Orwell, 1984, Oscar Mondadori, Milano, 1973.
  4. ^ Byung-Chul Han, Psicopolitica [Psychopolitik. Neoliberalismus und die neuen Machttechniken], traduzione di Federica Buongiorno, Francoforte sul Meno, S. Fischer Verlag, 2016 [2014], ISBN 978-88-7452-612-3.

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