La neolingua, anche tradotta come parlanuovo[1] o nuovalingua[2] (nell'originale Newspeak, ossia "nuovo parlare"), è una lingua artificiale artistica immaginata e descritta da George Orwell per il suo libro 1984[3].
Fine specifico della neolingua non è solo quello di fornire, a beneficio degli adepti del Socing, un mezzo espressivo che sostituisse la vecchia visione del mondo e le vecchie abitudini mentali, ma di rendere impossibile ogni altra forma di pensiero e ridurre sempre più la libertà di coscienza.[4] Una volta che la neolingua fosse stata radicata nella popolazione e la vecchia lingua (archelingua) completamente dimenticata, ogni pensiero eretico (cioè contrario ai princìpi del partito) sarebbe divenuto letteralmente impossibile, almeno per quanto attiene a quelle forme speculative che derivano dalle parole.