Nippur Nibru (en.lil2KI), Nibbur, Nuffar | |
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Rovine di un tempio a Nippur | |
Civiltà | sumera, accadica, babilonese |
Utilizzo | insediamento urbano |
Epoca | IV millennio a.C.-I millennio d.C. |
Localizzazione | |
Stato | Iraq |
Città | Afaq |
Dimensioni | |
Superficie | 1 500 000 m² |
Altezza | 20 |
Scavi | |
Data scoperta | 1888 |
Organizzazione | Università della Pennsylvania |
Archeologo | Robert F. Harper |
Mappa di localizzazione | |
Nippur (in sumerico: scritto con i logogrammi 𒂗𒂍𒆠 en-lil2ki, cioè città di enlil, e pronunciato Nibru, in accadico pronunciato Nibbur) fu una delle più antiche città della Mesopotamia. Era la sede del culto del dio sumerico Enlil (𒀭𒂗𒂍 den-lil2), dio del cielo meteorico, signore dell'universo e signore del pantheon sumero, sottoposto solo alla volontà al dio del cielo astrale An. Era dunque il centro religioso più importante della mesopotamia sumera, dove venivano incoronati gli imperatori della Terza dinastia di Ur.
La città sorgeva su entrambe le rive del canale di Shatt-en-Nil, uno dei più antichi corsi dell'Eufrate, situato fra il suo attuale corso e il fiume Tigri, circa 160 chilometri a sud-est di Baghdad. Nippur è rappresentata dal grande complesso di cumuli di rovine conosciuti dagli arabi sotto il nome di Nuffar, scritto dai primi esploratori Niffer. Il punto più alto di queste rovine, una collina conica di circa 30 metri, a nord-est del canale, è chiamata dagli arabi Bint el-Amiror ("figlia del principe").