Occitania | |
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(OC) Occitània (FR) Occitanie (ES) Occitania (CA) Occitània | |
Stati | ![]() ![]() ![]() ![]() |
Capoluogo | città più popolose: 1ª Marsiglia (Marselha) 2ª Tolosa (Tolosa) 3ª Nizza (Niça) 4ª Mompellieri (Montpelhièr) 5ª Bordò (Bordèu) |
Superficie | 196 640 km² |
Abitanti | 17 062 323 |
Lingue | occitano, francese, italiano, spagnolo, ligure |
L'Occitània (AFI: [oʧʧiˈtanja];[1] in occitano Occitània, [utsi'tanjɔ], [uksi'tanjɔ], secondo la norma classica, Óucitanìo secondo la norma mistraliana), o più raramente, in francese, Pays d'Oc, è un'area storico-geografica dell'Europa, non delimitata da confini politici, sviluppatasi in una larga parte della Francia meridionale, e zone limitrofe nelle odierne Italia e Spagna.
La sua caratteristica principale è linguistico-filologica, ovvero fondata sulla diffusione della lingua occitana, o lingua d'òc, evoluzione dell'occitano antico o provenzale. L'occitano non va però confuso né con il francoprovenzale (arpitano), né con il francese, sebbene tutte lingue d'origine romanza siano appartenenti al ramo galloromanzo. Queste lingue si consolidarono soprattutto durante la graduale latinizzazione della Gallia tardo-antica e altomedievale (dal IV al XII secolo circa), con locuzioni latine miste a termini franco-gallici.
Oggi, queste varietà linguistiche risultano di particolare interesse filologico, e sono state riconosciute e affiancate alle lingue ufficiali di ogni nazione appartenente. La lingua occitana venne poi usata
dalla poesia trobatorica, la composizione letteraria sorta nella regione d'Aquitania intorno all'XI secolo e, più tardivamente, diffusa in buona parte dell'Europa. A partire dal XV secolo circa, la distinzione geografica fu soprattutto linguistica, per differenziarla sia dalla lingua centro-orientale delle Alpi Graie, dove si parlava un francoprovenzale settentrionale detto arpitano, sia dalla estesa Francia centro-settentrionale, dove invece si parlava la lingua d'oïl, cioè la "madre" dell'attuale francese).
Altre caratteristiche dell'Occitania risiedono in alcune tradizioni secolari come le musiche e le danze popolari.