Occupazione della Danimarca parte della seconda guerra mondiale | |||
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Movimenti terrestri e marittimi delle forze tedesche per l'invasione della Danimarca del 9 aprile 1940 | |||
Data | 9 aprile 1940-5 maggio 1945 | ||
Luogo | Danimarca | ||
Esito | Protettorato nazista con parziale indipendenza (9 aprile 1940-29 agosto 1943) Occupazione militare nazista e resistenza danese (29 agosto 1943-5 maggio 1945) | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
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All'inizio della seconda guerra mondiale, nel settembre 1939, la Danimarca si dichiarò neutrale. Per la maggior parte della guerra, il paese fu un protettorato e poi un territorio occupato della Germania nazista. La decisione di occupare la Danimarca fu presa a Berlino il 17 dicembre 1939.[3] Il 9 aprile 1940, la Germania invase la Danimarca nella parte meridionale dell'operazione Weserübung, ottenendo la resa e l'inizio dell'occupazione della Danimarca dopo poche ore di combattimenti. Il governo e il re danesi continuarono a esistere in modo relativamente normale, in cambio di una blanda collaborazione con i tedeschi, con il Paese che fu un protettorato de facto fino al 29 agosto 1943, quando la Germania, in risposta alla crescente opposizione delle autorità danesi, pose la Danimarca sotto l'occupazione militare diretta, che durò fino a 3 giorni prima della resa tedesca, il 5 maggio 1945. Contrariamente alla situazione in altri paesi sotto l'occupazione tedesca, la maggior parte delle istituzioni danesi continuò a funzionare in modo relativamente normale fino al 1945. Sia il governo danese che il re rimasero nel paese in un rapporto difficile tra un sistema democratico ed uno totalitario fino al 1943, quando il governo danese si dimise per protesta contro le richieste tedesche che includevano l'istituzione della pena di morte per sabotaggio.
Circa 3.000 danesi morirono come diretta conseguenza dell'occupazione.[4] Inoltre, 2.000 volontari del Frikorps Danmark e delle Waffen SS, per la maggior parte provenienti dalla minoranza tedesca della Danimarca meridionale, morirono combattendo sul fronte orientale[5] mentre 1.072 marinai mercantili morirono al servizio degli Alleati.[6] Nel complesso, la Danimarca ebbe un tasso di mortalità molto basso rispetto ad altri Paesi occupati e quelli belligeranti. Una minoranza dei danesi scelsero di collaborare con i nazisti durante l'occupazione unendosi al Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori di Danimarca (che ottenne solo il 2% dei voti alle elezioni danesi del 1943 nonostante il sostegno tedesco), ai corpi Schalburg, HIPO e al gruppo Peter (spesso con una notevole sovrapposizione tra i partecipanti dei diversi gruppi).[7] In Danimarca, il periodo dell'occupazione è noto come Besættelsen (in danese "occupazione" o "possesso").[8]
Un movimento di resistenza antinazista si sviluppò nel corso della guerra, resistendo pacificamente fino al 1943 e anche con azioni militari negli ultimi 2 anni del conflitto, e la maggior parte degli ebrei danesi vennero salvati ed inviati nella Svezia neutrale nel 1943, quando le autorità tedesche ordinarono il loro internamento come parte dell'Olocausto.[9]