Operazione Dominic | |||||
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Informazioni | |||||
Stato | ![]() | ||||
Stato del test | ![]() | ||||
Località del test |
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Coordinate | 1°35′24″N 157°19′12″W | ||||
Periodo | aprile - ottobre 1962 | ||||
Numero di test | 31 | ||||
Tipo di test | Atmosferico (a caduta libera, con paracadute o su missili da alta atmosfera); Sottomarino | ||||
Potenza massima | 9,96 Mt | ||||
Cronologia serie | |||||
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La serie di test nucleari denominata Operazione Dominic si riferisce alle 31 detonazioni nucleari condotte dagli Stati Uniti d'America nell'oceano Pacifico, nell'atollo Johnston, appartenente agli USA, e sull'isola di Kiritimati, allora appartenente al Regno Unito e dal 1979 alla Repubblica di Kiribati, dal 25 aprile al 30 ottobre 1962.
In particolare, 24 test furono realizzati con ordigni sganciati tra il 25 aprile e l'11 luglio da bombardieri B-52 su una regione dell'oceano Pacifico poco a sud di Kiritimati, detta anche Isola di Natale, altri 5 test furono realizzati nello stesso modo in ottobre, nelle zone circostanti all'isola Johnston, e altri 2 furono realizzati il 4 e l'11 maggio in pieno oceano, il primo 930 km a est di Kiritimati, lanciando un missile con testata nucleare da una nave militare, e il secondo, 686 km a sud-ovest di San Diego, lanciando un missile antisommergibile.[1]
In alcune trattazioni si considera che il numero totale dei test svolti nell'Operazione Dominic sia 36 poiché si fa rientrare all'interno di questa anche una serie di 5 test condotti con ordigni fatti esplodere ad oltre 400 km di quota grazie a missili lanciati dall'isola Johnston e nota come "serie Fishbowl",[1] mentre in altre si considera questa serie come appartenente a un'operazione a sé stante, denominata "Operazione Fishbowl", che contò un totale di 11 test.
Dato che l'Operazione Sunbeam, una serie di esplosioni nucleari effettuate nel Nevada Test Site, fu condotta tra il 7 e il 17 luglio del 1962, ossia in contemporanea allo svolgimento dell'Operazione Dominic, essa viene talvolta indicata come "Operazione Dominic II"; di conseguenza l'operazione iniziata nell'aprile 1962 viene talvolta indicata come "Operazione Dominic I".[1]
L'operazione, che rilasciò una potenza complessiva maggiore di tutte le altre operazioni effettuate dagli USA e che fu la più vasta ed articolata delle operazioni statunitensi di questo tipo, fu diretta dalla Joint Task Force 8 (JTF 8), che incorporava sia personale civile che militare ma che era di fatto organizzata con una struttura militare. In tutto, essa contava circa 25 000 elementi, tra cui militari dell'esercito, impiegati civili federali e operatori facenti parte del Dipartimento della Difesa (DOD) e della Commissione per l'energia atomica degli Stati Uniti d'America (AEC).[1]