L'operazione Condor (inglese: Operation Condor; spagnolo: Operación Cóndor; portoghese: Operação Condor) è stata un'operazione di intelligence multinazionale sostenuta dalla CIA, per consolidare la stabilità, per prolungare la durata e per efficientare le guerre sporche delle dittature militari dell'America meridionale.[1] L'operazione Condor fu lanciata ufficialmente nel novembre 1975 su richiesta del dittatore cileno Augusto Pinochet. Essa implicava la cooperazione di intelligence tra gli Stati membri e l’assassinio di oppositori politici in esilio. La fase principale dell'operazione ebbe luogo tra il 1976 e il 1978. Vi presero parte Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay, Perù e Uruguay [2][3][4][5]. Le relazioni tra Cile e Argentina divennero tese nel 1978, portando infine al collasso dell'intera rete Condor, sebbene le operazioni siano continuate negli anni '80[6].
L'esistenza di Condor è divenuta di pubblico dominio nei primi anni novanta, a operazione conclusa, con la scoperta dei cosiddetti Archivi del Terrore in Paraguay avvenuta nel 1992 e con un ciclo di declassificazioni negli Stati Uniti iniziato nel 1993. I documenti hanno permesso di ricostruire le origini dell'operazione e le connivenze tra Casa Bianca e dittature militari sudamericane, nonché l'estensione dei crimini perpetrati da queste ultime, in particolare dal Cile di Augusto Pinochet e dall'Argentina del Processo di Riorganizzazione Nazionale, col supporto diretto e indiretto degli Stati Uniti [7][8][9].
Le procedure per perseguire gli scopi fondativi dell'operazione, che venivano adattate al contesto, avevano un elemento in comune: la costruzione di stati polizieschi, basati sulla sorveglianza di massa, e il ricorso sistematico alla tortura e all'omicidio degli oppositori politici [10], talvolta rintracciati ed eliminati anche all'estero.
Gli Archivi del Terrore hanno documentato il rapimento, la tortura, lo stupro e l'omicidio di almeno 763 persone, inclusi almeno 370 omicidi, come parte dell'operazione[6]. Il politologo americano J. Patrice McSherry stima che nell'operazione siano state uccise 402 persone[11].