Operazione Galoppo parte del fronte orientale della seconda guerra mondiale | |||
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I reparti del 25º Corpo carri sovietico in avanzata sulla neve durante l'operazione Galoppo | |||
Data | 29 gennaio - 4 marzo 1943 | ||
Luogo | regione del Donec e Dniepr, Unione Sovietica | ||
Esito | vittoria tedesca | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
Perdite | |||
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Operazione Galoppo (in russo Операция Скачок – Operacija Skačok, nota anche come operazione Donbass[5], nelle fonti tedesche campagna del Donec[6]) era il nome in codice assegnato dall'Armata Rossa sovietica alla nuova offensiva sferrata a partire dal 29 gennaio 1943 nel settore del Donec, durante la seconda guerra mondiale sul Fronte orientale, contemporanea alla operazione Stella.
Dopo le continue vittorie sovietiche a partire dall'accerchiamento delle truppe tedesche nella sacca di Stalingrado, Stalin e lo Stavka, ritennero possibile ottenere una vittoria strategica definitiva continuando senza interruzione l'offensiva nel settore meridionale del fronte con l'obiettivo di raggiungere il Dnepr e il Mare d'Azov, tagliando fuori in questo modo tutte le armate tedesche in ritirata dalla regione del Donbass e dal Caucaso.
La manovra strategica, affidata al comando del generale Nikolaj Vatutin, ebbe inizialmente successo e i carri armati sovietici giunsero il 21 febbraio 1943 a pochi chilometri dalle rive del Dnepr a Zaporož'e; a questo punto, tuttavia, logorate dalle difficoltà logistiche e dalle perdite, le unità meccanizzate di punta sovietiche furono colte di sorpresa dalla controffensiva delle Panzerdivision tedesche e dovettero ripiegare dietro il Donec.
L'imprevista sconfitta e la successiva disfatta nella terza battaglia di Char'kov, fecero comprendere a Stalin che la Wehrmacht tedesca, nonostante le sconfitte dell'inverno, era ancora una forza potente, impossibile da sconfiggere con una sola grande battaglia decisiva.