Operazione Postmaster parte della battaglia dell'Atlantico della seconda guerra mondiale | |||
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Golfo di Guinea | |||
Data | Notte tra il 14 e il 15 gennaio 1942 | ||
Luogo | Santa Isabel, Fernando Po (Bioko), Guinea spagnola 3°45′40″N 8°46′50″E | ||
Esito | Vittoria strategica britannica | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
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L'operazione Postmaster fu condotta da unità britanniche nel gennaio 1942 in Guinea Equatoriale (all'epoca Guinea spagnola), nel quadro della battaglia dell'Atlantico della seconda guerra mondiale. L'azione segreta avvenne nel capoluogo Santa Isabel sull'isola di Fernando Pó (oggi, rispettivamente, Malabo e Bioko), nel golfo di Guinea. La missione fu compiuta da un gruppo del Commando N.º 62, lo Small Scale Raiding Force (SSRF, ossia Forza da Raid su Scala Ridotta), e da un'unità dello Special Operations Executive (SOE). Il loro obiettivo era di abbordare le navi italiane e tedesche presenti nella baia e condurle poi a Lagos, nell'allora Colonia britannica della Nigeria. Il gruppo dell'SSRF, al comando del maggiore Gus March-Phillipps lasciò la Gran Bretagna nell'agosto 1941 navigando a bordo del peschereccio Maid of Honour,[1] diretto alla colonia spagnola.
Le autorità britanniche nell'area si rifiutarono di supportare il raid, che consideravano una violazione nella neutralità spagnola, ma il via libera all'operazione giunse comunque dal Foreign Office. Il 14 gennaio 1942, mentre gli equipaggi delle imbarcazioni italo-tedesche erano impegnati ad una festa organizzata da un agente dell'SOE, i commando entrarono nel porto abbordarono le tre navi, sopraffacendo i membri dell'equipaggio rimasti a bordo, e salparono con esse. Il successo accrebbe la reputazione dell'SOE in un momento cruciale del conflitto e diede dimostrazione della sua abilità di pianificare e condurre operazioni segrete, al di là delle considerazioni politiche.[2]