L’orologio astronomico di Messina, parte della cattedrale della città, fu costruito dalla ditta Ungerer di Strasburgo nel 1933. È integrato nel campanile della chiesa (ricostruito all'inizio del secolo dopo il terremoto), di cui costituisce l'elemento più caratteristico; stando ad alcune fonti, si tratterebbe del più grande orologio astronomico mai costruito,[1] per quanto le sue componenti sono distribuite sui vari lati e diversi livelli di altezza del campanile. Alcune sono costruite sul lato del campanile che dà sulla piazza, altre si trovano sul lato rivolto verso la facciata della chiesa.
La parte tecnica è stata concepita da Frédéric Klinghammer, mentre dal punto di vista artistico si basa su piani di Théodore Ungerer. I meccanismi riprendono in parte quelli dell'orologio astronomico di Strasburgo. L’idea era quella di ripristinare l’antico orologio astronomico del vecchio campanile medievale della cattedrale di Messina, distrutto in epoche precedenti. Fu commissionato dall'arcivescovo della città (Angelo Paino) in occasione del rifacimento del campanile di Messina, forse ispirato da papa Pio XI, che gli regalò un modello funzionante dell'orologio di Strasburgo[2].