Palazzo dell'Assemblea nazionale Assemblea nazionale di Serbia | |
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Il palazzo dell'Assemblea nazionale serba | |
Localizzazione | |
Stato | Serbia |
Località | Belgrado |
Coordinate | 44°48′42″N 20°27′57″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1907-1936 |
Stile | accademico |
Uso | Parlamento serbo |
Realizzazione | |
Architetto | Jovan Ilkić |
Committente | Regno di Serbia |
Il Palazzo dell'Assemblea nazionale fu eretto per ospitare il parlamento serbo nel luogo in cui, il 30 novembre 1830, si tenne l'assemblea del popolo in occasione della quale venne letto l'editto del sultano, che concedeva diritti ai serbi e al loro principe.[1] Originariamente, la realizzazione fu affidata all'architetto Konstantin A. Jovanović che immaginò un edificio in stile accademico, ma, per mancanza di fondi, si tardò a realizzarlo. Con la Costituzione del 1901 il parlamento assunse la forma bicamerale, per questo fu indetto un nuovo concorso, vinto da Jovan Ilkić; nel 1903 si tornò al monocameralismo, ma il progetto di Ilkić rimase in vigore. Il 27 agosto 1907, alla presenza di una grande folla, re Pietro I ne posò la prima pietra.[2]
La scarsità di mezzi finanziari fece procedere a rilento la realizzazione; in più lavori si arrestarono in occasione delle guerre balcaniche tra il 1912 e il 1913 e durante la prima guerra mondiale. Nel 1920 il cantiere passò in mano a Pavle Ilkić, figlio di Jovan che era morto in guerra, e il progetto subì alcune modifiche a causa dell'accresciuta estensione del regno e della maggiore necessità di spazio. Nel 1926 l'opera fu di nuovo interrotta per riprendere solo nel 1934, dopo la morte di Alessandro I. La prima seduta dell'Assemblea nazionale nell'edificio completato si tenne il 18 ottobre 1936.[2]